Fiaba narrata con brani musicali originali
Durata dello spettacolo 1.30 h
Non so cosa fosse
quella civetta
che furbetta
la sapeva così lunga.
Ma furbetta come
me l’ha contata
così lunga ve la conto
- Voce: Eva Bresaola
- Violoncello: Marta Ghedini
- Chitarre: Alberto Martari
- Tastiere: Marco Cosenza
- Basso: Lino Zivian
- Batteria: Lelio Maira
Nello spettacolo Il Paese di Non è si narra di un luogo immaginario dove il ritmo della vita è scandito dalle stagioni e dalle tradizioni, che a volte sfociano nella superstizione. Si parla di gente semplice, a volte povera, dedita prevalentemente al lavoro agricolo. E un giorno un viaggiatore scopre che questo paese ha una caratteristica unica: è costruito ai piedi di un albero gigantesco, che lo protegge.
Sulla corteccia dell’albero sono incise tutte le tradizioni di quella comunità, dalle più antiche, in alto, fino alle più recenti. Un vero libro della memoria del tutto inconsueto.
Ma un brutto giorno un mercante, approfittando della ingenuità dei paesani, riesce a rubare l’albero e, con esso, tutte le tradizioni del Paese di Non È.
Ma è veramente possibile rubare cultura e tradizioni? La risposta verrà suggerita al termine del racconto, quando un tenero germoglio darà ai paesani la speranza di un nuovo albero.
I testi si ispirano alla tradizione popolare (I Pitochi, la Lumera, la Nascita, el Moleta) ma non mancano i temi più romantici (L’altra metà del cielo, Ninna nanna) e le filastrocche (Girotondo).